Roma può uscire dall’emergenza rifiuti soltanto costruendo un inceneritore da 600mila tonnellate annue? Per il Sindaco di Roma, per una parte della sua maggioranza e per i dirigenti di Ama e di Acea, quello dell’inceneritore sembra essere l’unico scenario da realizzare. C’è un partito trasversale che vuole portare nel dibattito pubblico un’accettazione incondizionata per gli inceneritori. In questa narrazione, le motivazioni e le critiche di chi è contro vengono svalutate e ritenute poco attendibili. Ma quando il Sindaco pronuncia la parola “termovalorizzatore”, quando politici, giornalisti e opinionisti glorificano l’impianto di Copenaghen ci sono tanti elementi che non vengono citati, ci sono nodi da sciogliere e aspetti negativi che andrebbero riportati, divulgati e fatti conoscere.
Alessandro Coltré ne ha parlato con Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Europe e direttore del centro di ricerca rifiuti zero di Capannori, in provincia di Lucca. Ercolini è autore di numerosi saggi sulla strategia Rifiuti Zero, è autore del libro “Non bruciamo il futuro” ed. Garzanti (2014), coautore del libro “Rifiuti Zero: una rivoluzione in corso” ed. Dissensi (2012), “Rifiuti Zero” ed. Baldini+Castoldi (2018) e “Il Bivio – Manifesto per la rivoluzione ecologica” Baldini+Castoldi (2020). Ha ricevuto nel 2013 a San Francisco il Goldman Environmental Prize (Nobel alternativo per l’ambiente) e nel 2015 il “Premio Nazionale Paolo Borsellino” per il suo impegno civile.
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